Pugni e biciclette, in egual misura, generano un corpo sano, ma non è detto che in esso viva una mente sana. L'umanità, spogliata dei simbolo politici, fa una magra scoperta: siamo tutti uguali davanti alle bombe.
Uno spettacolo itinerante per scoprire i luoghi della Varese fascista, le loro storie più nascoste, i loro protagonisti da non dimenticare.
Di Stefano Beghi e Matteo Sanna
Con Stefano Beghi, Chiara Lunardi e Matteo Sanna
Spettacolo prodotto nell'ambito del Progetto Iceberg.
Presto numerosi appuntamenti!
Pugni e biciclette sono il simbolo di due modi di vedere la vita in tempo di guerra: da un lato la volontà di essere forti, di resistere, di andare fino in fondo. Dall'altro la voglia di essere leggeri e la volontà di non farsi prendere da nessuno.
La storia che raccontiamo è quella di un paese, Varese, che diventa città sotto le spinte propagandistiche del Regime Fascista: piazze, palazzi ed edifici imponenti sono testimonianza di un passato che ha lasciato un segno indelebile.
Sono molte però le storie che a cavallo di una bicicletta hanno attraversato le strade della città senza lasciare alcun segno visibile, storie che sentiamo il bisogno di raccontare: Calogero Marrone, Domenico Castelletti, Augusto Zanzi, Renato e Anselmo Morandi, Alfredo Brusa Pasquè, Giovanni Battista Triulzi... Vincitori o vinti? Poco importa quando si sta sotto le bombe.
Durata 2 ore circa.
Lunghezza del tragitto: 2,4 Km
Partenza da Piazza Monte Grappa